Confermo a Gianfranco Venturi la mia stima e la mia amicizia. Dopo aver lavorato per dieci anni con lui in stretta collaborazione, sono sicura che la sua scelta di sostenere la candidatura di Federica Fratoni è dettata solo da considerazioni di opportunità politica, che ovviamente non condivido, e non da mancanza di apprezzamento e di stima nei miei confronti, sentimenti che mi conferma nel suo intervento. D’altra parte Gianfranco sa che il mio leale sostegno si è sempre accompagnato ad una franca dialettica sulle cose, dentro e fuori la giunta. E da tempo ritengo necessario mettere in campo politiche più coraggiose e rispondenti ai bisogni di cittadini, lavoratori e imprese, così come suggerito dai soggetti promotori del “Progetto per Pistoia”, i cui contenuti ho pubblicamente condiviso. Se non lo fosse già stato abbastanza, ora è finalmente del tutto evidente che la mia candidatura è completamente estranea alle logiche di ceto politico del mio partito. I fatti parlano chiaro, e bisogna prenderne atto: nessun dirigente di peso del mio partito mi sostiene. Daniela Belliti, Renzo Innocenti e Paolo Bruni; molti fra sindaci, ex sindaci, ex presidenti di Provincia, ex vicesindaci, assessori ed ex assessori, dirigenti del passato più o meno recente del centrosinistra pistoiese sostengono Cecilia Turco. L’attuale vicesegretaria regionale, l’assessore regionale in carica, il rappresentante parlamentare pistoiese del Pd sostengono Federica Fratoni. Ora è chiaro che l’elite politica del centrosinistra locale si è polarizzata in uno scontro interno alla classe dirigente, per il quale ha scelto i suoi contendenti; e già serpeggiano appelli più o meno velati al “voto utile”, finalizzati a relegare i due amministratori oggettivamente più esperti presenti in campo - Mauro Mari e la sottoscritta- al ruolo di comprimari. Dubito fortemente che questo scontro di potere possa consegnarci il miglior candidato possibile alla presidenza della Provincia, e sempre più spesso, nel fare campagna per le primarie, incontro militanti, cittadini, simpatizzanti e persone impegnate quotidianamente nell’associazionismo e nel volontariato che condividono questa convinzione. Lo testimonia il fatto che si sta parlando molto di “chi sostiene chi” e molto poco in concreto, al di là di riferimenti di valore generali o di riconferma di scelte strategiche già prese (ospedale, impianti di smaltimento, infrastrutture), dei programmi e delle idee sulle quali orientare il prossimo mandato dell’amministrazione provinciale, che sarà uno dei più difficili della sua storia. Non sono in discussione i valori o le scelte fatte, che tutti i candidati dovrebbero condividere per definizione, ma la concreta capacità di portare a compimento quelle scelte. E il fatto stesso che il tema della continuità amministrativa, del mettere da subito al lavoro qualcuno che sa già dove “mettere le mani”, sia stato messo fra parentesi, nella sua “scelta di campo”, dallo stesso presidente uscente della Provincia è un’ulteriore prova di questo pericoloso allontanamento dalla dura realtà, rappresentata oggi da una crisi economica e sociale senza precedenti, che a mio avviso richiede immediata conoscenza degli strumenti a disposizione e della macchina amministrativa. Per tornare a mettere al centro del dibattito le questioni vere chiedo perciò agli altri candidati un confronto pubblico da svolgersi al più presto, nelle modalità che decideremo insieme, sui temi programmatici, che consenta alla nostra gente di scegliere consapevolmente il candidato più adatto a guidarci nella difficile sfida elettorale con il centrodestra.
Daniela Gai
il Tirreno — 05 gennaio 2009, pagina 01, sezione: PISTOIA
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