domenica 18 gennaio 2009

Daniela Gai, felice senza padri nobili «Solo con me il vero rinnovamento»

il Tirreno — 18 gennaio 2009

Nella penombra della saletta Gramsci, in piazza San Francesco, la tempesta di polemiche suscitata dalle primarie del centrosinistra si sente appena. È qui che Daniela Gai, venerdì sera, di fronte a un pubblico di intimi - una sessantina di aficionados e qualche rappresentante di categoria - ha scelto di presentare le sue idee per sfidare le altre due candidate, Cecilia Turco e Federica Fratoni. Del terzetto che si contende la “nomination” per correre a giugno per la presidenza della Provincia, Daniela Gai ha sicuramente la più lunga esperienza amministrativa: da dieci anni ha un posto nelle giunte provinciali, compresa quest’ultima guidata da Gianfranco Venturi, in cui si occupa di bilancio e politiche sociali. Perché allora l’elettore dovrebbe privilegiare lei rispetto a scelte apparentemente più innovative? Daniela Gai non ci sta. «Il mio lavoro di amministratore - dice - dimostra che io so e posso produrre cambiamento. Abbiamo rinnovato radicalmente le politiche sociali in Provincia. Questo può essere fatto per tutta l’attività amministrativa». Gai sa bene che la sua candidatura non è sostenuta dai nomi che pesano nel Pd pistoiese. «Questo dimostra - dice - che non solo mi sento, ma sono estranea alle logiche di ceto politico che pure esistono nel mio partito. E questo mi porta due vantaggi: intanto posso essere la persona adatta per ricucire un rapporto con la gente; inoltre non avendo padri nobili, disporrò - una volta eletta - di più libertà di azione, magari per valorizzare energie che nella società pistoiese esistono ma stanno ai margini. C’è un problema generale di cambiamento della classe dirigente, in questa città, e io potrei essere libera di dar loro voce. Dietro agli altri candidati ci sono i soliti noti». Ma eletta per fare cosa? In fondo il tema di ieri era proprio quello del programma, delle cose da fare. Daniela Gai ha detto di voler riproporre a livello generale alcune parole d’ordine che hanno guidato la sua attività di assessore in questi anni. In breve, favorire la nascita di una amministrazione più aperta, meno chiusa in sé stessa e nelle sue logiche, più “orizzontale”. Daniele Quiriconi (Cgil) si è lamentato del fatto che i contenuti dell’accordo Cgil-Confindustria (brevemente detto “Patto per Pistoia”) per rilanciare lo sviluppo della provincia siano stati recepiti dall’ente solo dopo un anno e passa. Daniela Gai si è dichiarata d’accordo: le buone idee vanno sapute cogliere, senza preoccuparsi troppo della loro origine, anche politica. Sui rifiuti, altro tema caldo della campagna per le primarie, Gai è rimasta fedele all’accordo programmatico di centrosinistra, sottolineando che l’ampliamento dell’inceneritore di Montale è necessario ma che altrettanto necessario sono gli sforzi per potenziare raccolta differenziata e riduzione della quantità dei rifiuti. Inoltre serve una gestione trasparente». Il pubblico presente ha dimostrato più volte apprezzamento per le parole di Daniela Gai. Un sostenitore ha voluto far sapere che solo grazie alla presenza dell’assessore uscente sarebbe andato a votare per le primarie. Ma queste primarie come vanno giudicate? «Sono uno strumento fondamentale per riavvicinare i cittadini alla politica, il Pd le ha messe a fondamento dei suoi criteri di selezione del personale politico. Ma come ogni strumento, anche le primarie hanno dei limiti: possono essere piegate a logiche di scontro interno, un limite che è sotto gli occhi di tutti».

Fabio Calamati

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