sabato 17 gennaio 2009

COMUNICATO STAMPA. Sulle politiche sociali del nostro territorio (13 gennaio 2009)

Le considerazioni avanzate da Cecilia Turco e Federica Fratoni sul tema, a me particolarmente caro, delle politiche sociali sono molto interessanti e meritano di essere inquadrate in un resoconto aggiornato del lavoro fatto in questi anni per la costruzione di un sistema di welfare locale.
L’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia è da tempo impegnato in percorsi di contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale ed il lavoro che sta portando avanti ha segnato un punto importante nelle strategie contro l’esclusione e l’emarginazione sociale. La scorsa estate è stato approvato un protocollo d’intesa tra Provincia di Pistoia, Caritas Diocesana di Pistoia e i Comuni dell’area Pistoiese volto alla realizzazione di un “Sistema integrato di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale” che mira proprio a realizzare quella sinergia e quelle intese tra pubblico e privato per qualificare gli interventi di promozione delle opportunità per quei cittadini che sono spiazzati dagli eventi della vita.
Inoltre l’Amministrazione provinciale ha dato seguito al protocollo d’intesa (stipulato nel 2004) per l’inserimento socio-lavorativo delle fasce deboli, che ha portato al coinvolgimento di cittadini seguiti dai servizi sociali territoriali con ottimi risultati sia per quanto riguarda il rapporto tra enti locali (Provincia, Comuni della provincia e Azienda USL3) sia per quanto riguarda l’efficacia degli interventi messi in campo.
I cittadini coinvolti, grazie ad una misura di sostegno economico ed un accompagnamento costante di tutor sociali, hanno raggiunto un grado di autonomia sia economico che sociale e si sono definitivamente affrancati da una situazione di disagio sociale. Questa sperimentazione è stata ritenuta così significativa che anche l’Unione Europea ha finanziato un progetto EQUAL in Toscana che ha visto l’Assessorato alle politiche sociali della Provincia di Pistoia svolgere funzioni di coordinamento e monitoraggio delle azioni in altri tre capoluoghi toscani: Prato, Carrara, Livorno.
Tanto basta per dire che Pistoia, sia sul piano istituzionale che su quello più prossimo al Terzo settore ed alle Caritas diocesane, ha già in atto un processo molto importante di rinnovamento del sistema locale di welfare che è stato apprezzato e valorizzato anche da realtà nazionali molto importanti quali la Fondazione Zancan, ed è seguito da vicino da studiosi dei fenomeni sociali quali Chiara Saraceno e Nicola Negri.
Ne è una testimonianza il fatto che sono stata invitata a presentare l’ultimo rapporto sulle povertà delle Caritas diocesane. Tra l’altro la Provincia di Pistoia è una delle poche realtà istituzionali italiane che ha investito in questa direzione anche sul piano operativo e può vantare ad oggi uno staff tecnico di primo piano nell’elaborazione e nella gestione di percorsi d’inclusione sociale dei cittadini.
Inoltre, le attività previste all’interno del Protocollo d’intesa del 2004 hanno consentito di costruire una importante rete sul territorio, che ha coinvolto anche molti soggetti del privato sociale. Il passo successivo che questo Assessorato ha elaborato da tempo è la messa a sistema di tale modello di inclusione. Per questo motivo e per far fronte alle urgenze attuali appare ancor più necessario utilizzare al meglio le risorse economiche che l’Unione Europea mette a disposizione della Provincia sul Fondo Sociale Europeo. Inoltre bisogna continuare a lavorare con determinazione al potenziamento di quelle reti di fiducia e solidarietà formate da tutti i soggetti del territorio che hanno a cuore le storie e i volti delle persone. Soggetti come le nostre Caritas e le nostre associazioni, antenne sensibili e punti di riferimento essenziali per chi è rimasto indietro ed ha bisogno d’aiuto.
Posso quindi serenamente affermare che sul terreno dello sviluppo del sistema di Welfare locale abbiamo fatto passi importanti. E la situazione è molto diversa da quella di dieci anni fa, quando alla voce “politiche sociali” nel Bilancio della Provincia corrispondeva solo alcuni contributi a pioggia residuali, erogati con criteri talvolta imperscrutabili nelle motivazioni, e soprattutto, nei risultati.

Daniela Gai


www.danielagaipresidente.org

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